Care Amiche ed Amici, siamo lieti di invitarvi agli insegnamenti che siterranno al Centro nelle giornate del 6, 7 e 8 Gennaio 2023 con il Ven. Ghesce Thubten Sherab. In questi incontri l’argomento trattato sarà il “Sutra del Cuore”.
Il Sutra del Cuore, rivela la verità della vacuità attraverso un breve scambio tra due dei più illustri discepoli del Buddha, Avalokiteshvara e Shariputra. La brevità e la profonda natura del Sutra del Cuore hanno reso popolare la sua recitazione come mezzo efficace per eliminare gli ostacoli alla ricerca spirituale. Considerato il re dei Sutra perché il tema trattato è la vacuità, attraverso la saggezza che realizza la vacuità si ottiene l’illuminazione.
Questo il Programma:
Venerdì 6 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00
Sabato 7 Gennaio dalle ore 15,30 alle 18,00
Domenica 8 Gennaio dalle ore 10,00 alle 12,30
insegnamenti ad offerta libera
Un Maestro della Nuova Generazione: Geshe Thubten Sherab
Sono nato nel 1967 in un piccolo villaggio di circa duecento abitanti, nella provincia di Manang, che si trova nell’ovest del Nepal. Poiché i miei genitori avevano cinque figli, desideravano che almeno uno o due di loro entrassero in monastero: è un onore e un modo di accumulare merito per la famiglia. I miei genitori furono in disaccordo su chi dovesse entrare in monastero, io o il mio fratello più giovane, e alla fine decisero per quest’ultimo.
Lo portarono al Monastero di Kopan, ma Lama Yeshe lo rifiutò, dicendo che era troppo giovane (nonostante avesse accettato altri della stessa età). Suppongo che in questa vita egli non avesse il karma di essere monaco. Allora i miei genitori portarono me da Lama Yeshe, che mi accettò. Così io ebbi il karma.
A quell’epoca non ero contrario a diventare monaco, ma allo stesso tempo non era una mia decisione. Più o meno era come quando andai a scuola. A circa diciotto anni, come un normale teenager, ebbi molti disagi, non sapendo se per me fosse meglio continuare o restituire l’ordinazione. Ma in seguito, poco prima di andare a Sera, decisi fermamente che essere per sempre un monaco era il modo in cui avrei trascorso la mia vita. Forse tutto questo accadde quando diventai, nella mia mente, un monaco completamente ordinato. Stavo camminando, allora, con uno dei miei insegnanti, il compianto Geshe Jampa, da Kathmandu a Kopan. Mi diceva che gli abitanti della provincia di Manang erano estremamente devoti, ma sembravano privi di comprensione del Dharma. Mi disse che sarebbe stato bene se avessi potuto aiutarli a capire di più.
Questo discorso ebbe un grande impatto su di me e mi nacque il desiderio di andare a Sera e studiare in profondità.
Inoltre, ebbi l’opportunità di incontrare Geshe eccellenti come Geshe Jampa Gyatso e Geshe Doga, che vennero a insegnare a Kopan, oltre al compianto Geshe Jampa e, naturalmente, Lama Yeshe e Lama Zopa Rinpoche, Lama Lhundrup e Geshe Lama Konchog. Tutti questi maestri mi ispirarono davvero a studiare. Ebbi un gran rispetto per loro; erano un esempio, per me, come Michael Jackson lo era per i teenager di quel periodo.
Studiai nel Monastero di Sera Je per il livello di Geshe, dal 1987 al 2000. Adesso sono felice di aver preso quella decisione e sono grato ai miei maestri per la loro guida. Provo gratitudine per i miei genitori, specialmente per non avermi sostenuto nel difficile periodo in cui volevo restituire l’ordinazione.
Ciò che mi ha influenzato grandemente, in quel periodo e da allora, è stato trascorrere il tempo vicino ai miei maestri e osservare come praticano e come si comportano nella vita quotidiana. Un esempio che la maggior parte dei lettori di Mandala
Dopo aver completato i miei studi di Geshe, andai al Gyume Tantric College per un anno e in seguito fui inviato negli Stati Uniti ad aiutare l’FPMT International Office, ad insegnare al gruppo di studio, al centro in Taos (New Messico) e anche a Santa Fe. Rimasi negli U.S.A per due anni e mezzo e poi tornai nel Nepal. Ero stato bene negli U.S.A e in parte non ero sicuro di voler tornare nel Nepal. Alla fine decisi di tornare altrimenti, pensai: “ Se non vado adesso, resterò bloccato qui per sempre”.
Il mio ruolo nel Monastero di Kopan è quello di direttore. Ciò comporta più responsabilità rispetto ai direttori precedenti perché il ruolo si è molto ampliato. Complessivamente, sono responsabile dell’educazione, della supervisione e dei principi di tre aree di Kopan: la scuola, la formazione nel dibattito e la formazione nel tantra.
Il ruolo di un Geshe nella società tibetana è insegnare il Dharma e condividere la propria conoscenza nei monasteri, nelle scuole e in mezzo ai laici, ma penso che, sfortunatamente, questo non accade a sufficienza né dalla parte dei Geshe né dalla parte dei laici. I tibetani laici non sono come gli occidentali, che vogliono imparare il Dharma in profondità: sono meramente soddisfatti nel fare le kora (circoambulazioni), intonare preghiere, fare offerte, ecc. Si spera che la generazione più giovane dei tibetani vorrà imparare il Dharma più profondamente.
Da parte dei Geshe, forse dobbiamo dare di più in termine di tempo ai tibetani laici, specialmente dove non c’è molto reddito, tra i poveri, in luoghi come la Mongolia, il Nepal e parte dell’India. Penso anche che non possiamo dare per scontato che la gente dovrebbe rispettarci perché siamo Geshe. Per ricevere rispetto dalla gente a livello internazionale, dobbiamo lavorare sodo con la nostra pratica e le nostre qualità, invece di avere la mera etichetta di ‘Geshe’.
E’ sicuro che dobbiamo pensare in modo più ampio ai modi di beneficiare più persone, che siano buddhiste o no. La mia opinione è che non ha importanza se una persona segue il modo tradizionale di pratica né se è buddhista o no. Possiamo condividere con loro così tanti aspetti positivi del Dharma! Abbiamo un sincero bisogno di rispettare tutto delle tradizioni religiose, non con la bocca, ma con il cuore. Abbiamo Sua Santità il Dalai Lama come esempio nel trattare con rispetto le altre religioni.
Abbiamo anche bisogno di capire la cultura e la psicologia occidentali in modo che, noi Geshe, si possa essere più efficaci e portare più beneficio. Come Geshe, tuttavia, non dovremmo prenderci troppe libertà nel cambiare il modo tradizionale del Dharma nell’affrontare le cose, solo perché non è adatto al modo degli occidentali o perché non piace loro. Non dobbiamo pensare a risultati immediati ma a un beneficio a lungo termine.
Per i principianti nel Dharma, la cosa più importante è cercare di integrare lo studio con la pratica. Potete vedere come chi è preso soltanto dallo studio, che è solo intellettuale, in tal caso diventi molto arido nel cuore. Queste persone conoscono le cose come un computer, sanno tutto, ma niente tocca il loro cuore. Questo tipo di individui diventa molto arrogante e tende a guardare dall’alto in basso le altre persone con minori conoscenze.
Esistono anche casi in cui qualcuno non studia, pensando che tutto ciò che ha bisogno di fare sia la pratica. Ma come si può praticare se non si studia? Senza studiare, inoltre, un insegnante sbagliato può indurre in errore facilmente, approfittarsi degli studenti e sfruttarli. Voglio precisare che questa è la mia opinione personale e non implica critiche verso nessuno.
Per concludere, la mia richiesta agli studenti è di integrare studio e pratica, come hanno sempre consigliato Sua Santità il Dalai Lama e Lama Zopa Rinpoche.
Intervista e trascrizione di Frank Brocks, Monastero di Kopan, 10 feb. 2007.
Dalla rivista Mandala, aprile/maggio 2007
Per info info@taracittamani.it
CORSO DI YOGA IYENGAR
Presentazione:
Il metodo Iyengar prende il nome dal fondatore, il Maestro B.K.S. Iyengar (1918-2014) nato e vissuto in India a Pune. Nella sua lunga carriera ha studiato e codificato una specifica didattica d’insegnamento che prevede l’uso di attrezzi, come ad esempio mattoni in legno, coperte, cinture, cuscini ed altro ancora.
Grazie ai supporti gli allievi possono avvicinarsi agli asana in modo graduale e sviluppare forza, flessibilità e controllo per ottenere il massimo beneficio fisico, emotivo e mentale dalla pratica eseguita in base alla propria costituzione fisica e nel rispetto delle proprie possibilità del momento.
Oltre all’utilizzo dei supporti, le altre caratteristiche peculiari del metodo sono la ricerca dell’allineamento, della simmetria e la precisione nell’esecuzione, nonché la durata e la sequenza delle posizioni.
Giorno e orari :
da lunedì 19 Settembre
primo corso lunedì dalle ore 19,45 alle ore 21,15
secondo corso (solo per principianti) mercoledì dalle ore 19,15 alle ore 20,30
Costo :
45 euro al mese
Partecipanti: max 20
Insegnante:
Mauro Bisello: Pratica yoga dal 1999 e da sempre segue il metodo Iyengar.
Ha praticato a lungo arti marziali raggiungendo il grado di I Dang di Viet Vo Dao e diventando inoltre istruttore di Viet Tai Chi.
Il vivo interesse per la cultura orientale l’ha portato a compiere numerosi viaggi in India ed a studiare i testi dell’induismo per approfondire i temi della spiritualità
Laboratorio di traduzione dal tibetano
Obiettivi
Il workshop propone un contesto di traduzione condivisa in gruppo, mediante la partecipazione attiva di ogni studente e il ruolo di facilitatore svolto dal docente. Selezionando alcuni passaggi da testi afferenti alla letteratura buddhista, ne affronteremo insieme la lettura, l’individuazione della struttura grammaticale e sintattica, e la traduzione.
Requisiti per la partecipazione
Si richiede ai partecipanti una conoscenza dei fondamenti della grammatica e della sintassi del tibetano classico. La partecipazione è aperta anche a chi non ha partecipato alla precedente edizione del Laboratorio di traduzione. Si consiglia vivamente di partecipare al workshop con un computer, per facilitare l’accesso al materiale e ai dizionari.
Modalità didattiche
Il workshop prevede incontri a cadenza settimanale, dalle ore 20:00 alle ore 22:00.
La partecipazione agli incontri è prevista unicamente in modalità online (via Zoom).
Per ottimizzare l’apprendimento, ogni partecipante è invitato a preparare una bozza di traduzione del passaggio che sarà oggetto di lavoro nel successivo incontro, durante il quale si approfondiranno gli aspetti grammaticali e sintattici del testo e si discuteranno insieme le varie proposte di traduzione.
Materiale didattico
Il materiale testuale oggetto di traduzione sarà fornito durante il corso.
Saranno inoltre consigliati alcuni dizionari online e offline.
Docente
Dott.ssa Chiara Mascarello.
Per info e iscrizioni scrivere a segreteria@taracittamani.it
Chiara Mascarello Nel 2018 consegue il Dottorato di Ricerca in Filosofia (Padova) con una tesi sull’autoconsapevolezza nel buddhismo tibetano e sul suo contributo al dibattito attuale sulla mente. Approfondisce la ricerca presso Sera Jey Monastic University (India), UMA Institute for Tibetan Studies (USA), Universität Hamburg e Mind and Life. Collabora con le Università di Padova, Pisa, Udine e Venezia, dove nel 2021 tiene un insegnamento di lingua tibetana. Dal 2013 è traduttrice e interprete dal tibetano, anche all’estero. Investiga sulle tradizioni e gli studi contemplativi e sulle attuali applicazioni della meditazione.
HIMALAYAN YOGA – Lo stile Prana Vidya Hatha Yoga
Presentazione:
Nello Yoga della Tradizione Himalayana nell’esecuzione delle asana o posture del corpo, l’attenzione viene data sia alla posizione, ma anche a ciò che si sta sperimentando interiormente, a come il corpo pranico si muove e si esprime. L’Hatha Yoga non è praticato semplicemente come una sequenza di esercizi fisici, ma come un mezzo per “allenare la mente attraverso il corpo e per allenare il corpo tramite la mente”.
Durante la pratica ogni movimento viene svolto in modo consapevole accompagnato dall’ascolto del respiro. L’osservazione e l’ascolto del corpo diventano strumenti di conoscenza e di trasformazione di sé.
Giorni e orari :
da martedì 20 Settembre
primo corso dalle ore 18,30 alle 20,00
secondo corso dalle ore 20,15 alle 21,45
costo 45 euro al mese
Insegnante:
Lara Muraro, insegnante di yoga (iscritta alla YANI, Associazione Nazionale Insegnanti Yoga), terapista Ayurveda e Naturopata.
Diplomata come Insegnante di Yoga e Meditazione della Tradizione Himalayana Swami Rama e Swami Veda Bharati presso l’Himalayan Yoga Institute di Firenze. Diplomata in Naturopatia presso l’Ayurveda International Accademy di Firenze. Diploma di Terapista in Ayurveda presso la Scuola di Medicina Ayurvedica“Ayurvedic Point” di Milano. Sta portando a termine il Master di I° livello in “Meditazione e Neuroscienze” presso l’Università di Udine.
Il suo primo interesse è quello di integrare Ayurveda e Yoga per approfondire la conoscenza di sé e per apprendere una nuova “arte del vivere” nel quotidiano.
HIMALAYAN YOGA – Lo stile Prana Vidya Hatha Yoga
Presentazione:
Nello Yoga della Tradizione Himalayana nell’esecuzione delle asana o posture del corpo, l’attenzione viene data sia alla posizione, ma anche a ciò che si sta sperimentando interiormente, a come il corpo pranico si muove e si esprime. L’Hatha Yoga non è praticato semplicemente come una sequenza di esercizi fisici, ma come un mezzo per “allenare la mente attraverso il corpo e per allenare il corpo tramite la mente”.
Durante la pratica ogni movimento viene svolto in modo consapevole accompagnato dall’ascolto del respiro. L’osservazione e l’ascolto del corpo diventano strumenti di conoscenza e di trasformazione di sé.
Giorni e orari :
da martedì 20 Settembre
primo corso dalle ore 18,30 alle 20,00
secondo corso dalle ore 20,15 alle 21,45
costo 45 euro al mese
Insegnante:
Lara Muraro, insegnante di yoga (iscritta alla YANI, Associazione Nazionale Insegnanti Yoga), terapista Ayurveda e Naturopata.
Diplomata come Insegnante di Yoga e Meditazione della Tradizione Himalayana Swami Rama e Swami Veda Bharati presso l’Himalayan Yoga Institute di Firenze. Diplomata in Naturopatia presso l’Ayurveda International Accademy di Firenze. Diploma di Terapista in Ayurveda presso la Scuola di Medicina Ayurvedica“Ayurvedic Point” di Milano. Sta portando a termine il Master di I° livello in “Meditazione e Neuroscienze” presso l’Università di Udine.
Il suo primo interesse è quello di integrare Ayurveda e Yoga per approfondire la conoscenza di sé e per apprendere una nuova “arte del vivere” nel quotidiano.
Insegnante: Susj Guglielmo
In essere – Formazione insegnante Viniyoga e meditazione presso l’Accademia di Yoga e Consapevolezza “Ayco” a Ostia
Gennaio 2019 – Conseguimento diploma insegnante certificata AYIB GiocaYoga®
Settembre 2018 – Partecipazione al convegno AYIB “Educare nell’era digitale: Yoga 2.0”
Agosto 2018 – Master intensivo di GiocaYoga® con AYIB (Associazione Italiana Yoga Bambini) condotto dagli insegnanti Lorena Pajalunga, Andrea Scalvenzi, Ale de Salvo e Ivano Gamelli
Ottobre 2017 – Seminario “introduzione al Viniyoga” condotto da Marco Passavanti.