Cari amici,
vi segnaliamo gli appuntamenti con 8° modulo del corso Basic Program che avrà come soggetto “Il 4°capitolo dell’Ornamento per la Chiara Realizzazione” :
Sabato 5 Maggio Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 6 Maggio Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 26 Maggio Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 27 Maggio Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 9 Giugno Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 10 Giugno Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 23 Giugno 2018 Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 24 Giugno 2018 Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 29 Settembre 2018 Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 30 Settembre 2018 Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Corso a numero chiuso, per partecipare è obbligatorio l’iscrizione .
Per info info@taracittamani.it
Maestro: Ghesce Dondup Tsering
Nato nel 1971 in una famiglia di contadini a Tawang nell´Arunachal Pradesh, una zona dell´Himalaya Indiana vicino al confine con il Tibet. Ha nove tra fratelli e sorelle. Ghesce Dondup Tsering era il figlio maschio più piccolo. A causa delle difficoltà economiche della famiglia egli non poteva frequentare la scuola. Lavorava come pastore, accudendo le mucche e le pecore dei suoi vicini. Ghesce Dondup Tsering aveva però il grande desiderio di studiare la filosofia buddhista e si sentiva ispirato quando vedeva i monaci. Per questo chiedeva ripetutamente ai genitori di poter studiare. Finalmente gli consentirono di frequentare uno zio monaco. Nel 1981, quando il Dalai Lama diede l’iniziazione di Kalachakra nell´Arunachal Pradesh, Ghesce Dondup Tsering incontrò molti monaci, che gli consigliarono di frequentare uno dei grandi monasteri del sud dell’India. All’età di quindici anni si trasferì al monastero di Sera Je assieme a un amico del suo stesso villaggio. Fu subito accettato nella classe di filosofia e si stabilì nella casa Drati-Kamtsen destinata ai monaci di provenienza di quella zona dell’Himalaya, sotto la guida di Lama Zopa Rinpoce.
Ghesce Dondup Tsering si sentiva molto fortunato perché poteva entrare nel grande monastero e realizzare il suo sogno di diventare monaco. Inizialmente la residenza al monastero fu molto dura, perché non aveva abbastanza da mangiare e le condizioni di vita non erano molto buone. Fortunatamente dopo tre anni una signora di Trieste iniziò a sponsorizzarlo. Questo gli permise di seguire un percorso di studi molto impegnativo che durò 16 anni, fino all’esame finale di Ghesce Lharampa nel 2002. Per completare gli studi frequentò per un anno il collegio tantrico Gyumed.
Dal 2004 al 2006 Ghesce Dondup Tsering è stato membro del comitato per la supervisione della costruzione del nuovo tempio per il Drati Kamtsen. Dal 2005 al 2008 ha insegnato filosofia buddhista ai giovani monaci e ha fatto parte del comitato per gli studi filosofici di Sera-je, che si occupa tra l’altro degli esami per gli studenti.
Nel 2009 Lama Zopa Rinpoce ha chiesto a Ghesce Dondup Tsering di diventare Lama residente presso il Centro Kushi Ling di Arco (Tn) e di insegnare anche in altri centri italiani. Egli ha accettato volentieri, ricordando la generosità del suo mecenate italiano. Il 14 aprile 2010 è arrivato in Italia e il 20 aprile ha dato i primi insegnamenti in Italia.
Da settembre 2014 ha accettato di insegnare il Basic Program presso il Centro Tara Cittamani di Padova.
Cari amici,
vi segnaliamo gli appuntamenti con 8° modulo del corso Basic Program che avrà come soggetto “Il 4°capitolo dell’Ornamento per la Chiara Realizzazione” :
Sabato 5 Maggio Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 6 Maggio Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 26 Maggio Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 27 Maggio Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 9 Giugno Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 10 Giugno Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 23 Giugno 2018 Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 24 Giugno 2018 Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 29 Settembre 2018 Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 30 Settembre 2018 Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Corso a numero chiuso, per partecipare è obbligatorio l’iscrizione .
Per info info@taracittamani.it
Maestro: Ghesce Dondup Tsering
Nato nel 1971 in una famiglia di contadini a Tawang nell´Arunachal Pradesh, una zona dell´Himalaya Indiana vicino al confine con il Tibet. Ha nove tra fratelli e sorelle. Ghesce Dondup Tsering era il figlio maschio più piccolo. A causa delle difficoltà economiche della famiglia egli non poteva frequentare la scuola. Lavorava come pastore, accudendo le mucche e le pecore dei suoi vicini. Ghesce Dondup Tsering aveva però il grande desiderio di studiare la filosofia buddhista e si sentiva ispirato quando vedeva i monaci. Per questo chiedeva ripetutamente ai genitori di poter studiare. Finalmente gli consentirono di frequentare uno zio monaco. Nel 1981, quando il Dalai Lama diede l’iniziazione di Kalachakra nell´Arunachal Pradesh, Ghesce Dondup Tsering incontrò molti monaci, che gli consigliarono di frequentare uno dei grandi monasteri del sud dell’India. All’età di quindici anni si trasferì al monastero di Sera Je assieme a un amico del suo stesso villaggio. Fu subito accettato nella classe di filosofia e si stabilì nella casa Drati-Kamtsen destinata ai monaci di provenienza di quella zona dell’Himalaya, sotto la guida di Lama Zopa Rinpoce.
Ghesce Dondup Tsering si sentiva molto fortunato perché poteva entrare nel grande monastero e realizzare il suo sogno di diventare monaco. Inizialmente la residenza al monastero fu molto dura, perché non aveva abbastanza da mangiare e le condizioni di vita non erano molto buone. Fortunatamente dopo tre anni una signora di Trieste iniziò a sponsorizzarlo. Questo gli permise di seguire un percorso di studi molto impegnativo che durò 16 anni, fino all’esame finale di Ghesce Lharampa nel 2002. Per completare gli studi frequentò per un anno il collegio tantrico Gyumed.
Dal 2004 al 2006 Ghesce Dondup Tsering è stato membro del comitato per la supervisione della costruzione del nuovo tempio per il Drati Kamtsen. Dal 2005 al 2008 ha insegnato filosofia buddhista ai giovani monaci e ha fatto parte del comitato per gli studi filosofici di Sera-je, che si occupa tra l’altro degli esami per gli studenti.
Nel 2009 Lama Zopa Rinpoce ha chiesto a Ghesce Dondup Tsering di diventare Lama residente presso il Centro Kushi Ling di Arco (Tn) e di insegnare anche in altri centri italiani. Egli ha accettato volentieri, ricordando la generosità del suo mecenate italiano. Il 14 aprile 2010 è arrivato in Italia e il 20 aprile ha dato i primi insegnamenti in Italia.
Da settembre 2014 ha accettato di insegnare il Basic Program presso il Centro Tara Cittamani di Padova.
Cari Amici,
come da tradizione siamo lieti di invitarvi a festeggiare il compleanno del Dalai Lama venerdì 6 Luglio dalle ore 20,00.
Siete tutti invitati a contribuire alla cena portando qualcosa.
BIOGRAFIA DEL DALAI LAMA
Sua Santità, il XIV° Dalai Lama Tenzin Gyatso è il capo di stato e il leader spirituale del popolo tibetano. E’ nato con il nome di Lhamo Dhondrub il 6 luglio 1935, in un piccolo villaggio chiamato Takster nel nordest del Tibet. Nato in una famiglia contadina, Sua Santità è stato riconosciuto all’età di due anni, secondo la tradizione tibetana, come la reincarnazione del suo predecessore il XIII° Dalai Lama, cioè come l’incarnazione di Avalokitesvara, il Buddha della Compassione.
I Dalai Lama sono la manifestazione del Bodhisattva (Buddha) della Compassione, il quale sceglie di reincarnarsi al servizio degli esseri senzienti.
Lhamo Dhondrub assunse, in quanto Dalai Lama, il nome di Jetsun Jamphel Ngawang Lobsang Yeshe Tenzin Gyatso, il Signore Santo, la Gloria Gentile, il Compassionevole, il Difensore della Fede, l’Oceano di Saggezza. I tibetani, normalmente, si rivolgono a Sua Santità come Yeshe Norbu, la Gemma che esaudisce tutti i desideri, o semplicemente, Kundun, la Presenza.
La cerimonia dell’investitura ebbe luogo a Lhasa, la capitale del Tibet, il 22 febbraio 1940.
L’educazione di Sua Santità in Tibet.
L’educazione di Sua Santità iniziò all’età di sei anni e venne completata con il conseguimento del titolo di Geshe Lharampa (Dottorato in filosofia buddista) all’età di 25 anni, nel 1959. All’età di 24 anni affrontò gli esami preliminari in ciascuna delle tre università monastiche: Drepung, Sera e Ganden. L’esame finale avvenne nello Jokhang, a Lhasa durante il Festival annuale di preghiera detto Monlan, che si tiene il primo mese di ogni anno del calendario tibetano.
Le responsabilità di Sua Santità.
Il 17 novembre 1950, Sua Santità fu chiamato ad assumere il suo pieno potere politico (capo dello stato e del governo) per la liberazione di circa 80000 persone. Soldati armati invasero il Tibet. Nel 1954 si recò a Pechino a parlare di pace con Mao-Tse-tung e altri leaders cinesi inclusi Ciu En-lai e Deng Xiaoping. Nel 1956, durante una sua visita in India per presenziare all’anniversario del 2500esimo Buddha Jayanti, ebbe una serie di incontri con il Primo ministro Nehru e il Premier Chou sul deteriorarsi delle condizioni in Tibet. I suoi sforzi per giungere a una soluzione pacifica del conflitto tra Cina e Tibet furono distrutti dalla politica spietata di Pechino nel Tibet orientale, che innescò la rivolta e la resistenza popolare. Questo movimento di resistenza dilagò in altre parti del paese. Il 10 marzo 1959 la capitale del Tibet, Lhasa, insorse con la più grande manifestazione della storia tibetana, chiedendo alla Cina di lasciare il Tibet e per riaffermare la sua indipendenza. L’insurrezione nazionale tibetana venne brutalmente soffocata dall’esercito cinese. Sua Santità fuggì in India dove gli venne offerto asilo politico. Circa 80000 rifugiati tibetani seguirono Sua Santità in esilio. Oggi ci sono più di 120000 tibetani in esilio. Dal 1960, Sua Santità risiede a Dharamsala, in India, la “piccola Lhasa”, sede del governo tibetano in esilio.
Nei primi anni del suo esilio, Sua Santità fece un appello alle Nazioni Unite sulla questione del Tibet che sfociò in una risoluzione in tre punti adottata dall’Assemblea Generale nel 1959, 1961 e 1965 che richiamava la Cina al rispetto dei diritti umani dei tibetani e al loro desiderio di autodeterminazione. Con il neo-costituito governo tibetano in esilio, Sua Santità comprese che il suo compito immediato e urgente era salvare sia gli esiliati tibetani sia la loro cultura. I rifugiati tibetani vennero riabilitati in stanziamenti agricoli. Lo sviluppo economico fu incrementato, venne stabilita la creazione di un sistema educativo tibetano per allevare i bambini rifugiati ai fini dell’apprendimento completo della loro lingua, storia, religione e cultura. L’istituto tibetano di Arti Espressive venne costituito nel 1959, mentre l’istituto centrale di Studi Superiori divenne una università per i tibetani in India. Vennero rifondati più di 200 monasteri per conservare gli insegnamenti buddisti, ovvero l’essenza dello stile di vita tibetano.
Nel 1963, Sua Santità promulgò una costituzione democratica basata sui principi buddisti e sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo come modello per un futuro Tibet libero. Oggi, i membri del parlamento tibetano sono eletti direttamente dal popolo. I membri del gabinetto sono eletti dal parlamento e devono rispondere a esso. Sua Santità ha sempre sottolineato il bisogno di maggiore democrazia per l’amministrazione tibetana e ha dichiarato pubblicamente che quando il Tibet avrà riconquistato la sua indipendenza egli non manterrà più alcuna carica politica.
Nel 1987, al Congresso per i Diritti Umani, tenutosi a Washington D. C. propose un Piano di Pace in cinque punti, come primo passo verso la risoluzione dello stato futuro del Tibet. Questo piano chiede la designazione del Tibet come zona di pace, la fine del trasferimento massiccio dell’etnia cinese in Tibet, la restaurazione dei fondamentali diritti umani e delle libertà democratiche, l’abbandono da parte della Cina dell’uso del Tibet per la produzione di armamenti nucleari e come deposito di scorie nucleari, nonché l’urgenza di negoziati più seri sul futuro del Tibet.
Il 15 giugno 1988, a Strasburgo, in Francia, Sua Santità ha elaborato il Piano di Pace in cinque punti e ha proposto la creazione di un Tibet autogovernantesi in modo democratico in associazione con la Repubblica Popolare Cinese.
Il 2 settembre 1991, il governo tibetano in esilio ha dichiarato la proposta di Strasburgo non valida a causa dell’atteggiamento chiuso e negativo della leadership cinese presente nei confronti delle idee espresse nella proposta suddetta.
Il 9 ottobre 1991, durante una conferenza tenuta all’università di Yale , negli Stati Uniti, Sua Santità ha detto che voleva visitare il Tibet per verificare personalmente la situazione politica. Ha dichiarato: “Sono estremamente ansioso, perché in questa situazione esplosiva potrebbe scoppiare della violenza. Voglio fare tutto il possibile per prevenire una cosa simile… La mia visita dovrebbe essere una occasione per aumentare la comprensione e creare una base per una soluzione negoziata”.
Contatti con l’Occidente e con l’Oriente.
Sin dal 1967, Sua Santità ha intrapreso una serie di viaggi che lo hanno portato in circa 46 nazioni. Nell’autunno del 1991 ha visitato gli Stati Baltici su invito del presidente lituano Vytautas Landsbergis ed è stato il primo leader straniero a rivolgersi al parlamento lituano. Nel 1973, Sua Santità ha incontrato in Vaticano papa Paolo VI. Nel 1980, a Roma, durante una conferenza stampa, Sua Santità ha ribadito le sue speranze per un incontro con Giovanni Paolo II: “Viviamo in un periodo di grande crisi, un periodo di sconvolgenti sviluppi a livello mondiale. Non è possibile trovare pace nell’anima senza sicurezza e armonia tra i popoli. Per questa ragione, guardo al mio futuro incontro con il Santo Padre con fede e speranza, per avere uno scambio di idee e sentimenti nonché per avere suoi suggerimenti per aprire una porta a una pacificazione progressiva fra i popoli”.
Sua Santità ha incontrato papa Giovanni Paolo II, nel 1980, 1982, 1986, 1988 e 1990 in Vaticano. Nel 1981, Sua Santità ha conferito con l’arcivescovo di Canterbury, il dottor Robert Runcie e con gli altri leaders della chiesa Anglicana, a Londra. Ha incontrato anche le autorità della chiesa Cattolica e della Comunità ebraica. In occasione di un dialogo interreligioso tenuto in suo onore dal Congresso Mondiale delle fedi ha detto: “Ho sempre creduto che sia molto meglio avere una varietà di religioni, una varietà di filosofie, piuttosto che una sola religione o filosofia. Questo è necessario per via delle differenti disposizioni mentali di ciascun essere senziente. Ogni religione ha certe idee o tecniche che le sono proprie e impararle può solo essere di arricchimento per la fede di ognuno”.
Riconoscimenti.
Sin dalla sua prima visita in Occidente nel 1973, molte università e istituzioni hanno conferito a Sua Santità riconoscimenti per la Pace e lauree honoris causa per i suoi scritti di filosofia buddista e per il suo ruolo-guida nella risoluzione dei conflitti internazionali, per i diritti umani e i problemi globali dell’ambiente. Nel 1989 in occasione della presentazione del premio Raoul Wallenberg per i diritti umani, Tom Lantos ha dichiarato: “La lotta coraggiosa di Sua Santità il Dalai Lama lo ha distinto come un paladino dei diritti umani e della pace mondiale. I suoi sforzi progressivi per mettere fine alla sofferenza del popolo tibetano attraverso i negoziati e la riconciliazione hanno richiesto un enorme coraggio e sacrificio”.
Il Premio Nobel per la pace nel 1989.
La decisione del Comitato norvegese per il conferimento del Premio Nobel nel 1989 a Sua Santità il Dalai Lama ha conquistato il plauso del mondo intero con l’eccezione della Cina. La motivazione del Comitato recita: “Il Comitato vuole ribadire il fatto che il Dalai Lama nella sua lotta per la liberazione del Tibet si è opposto in modo considerevole all’uso della forza. Al contrario, ha invocato soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza e sul mutuo rispetto per conservare l’eredità storica e culturale del suo popolo”.
Il 10 dicembre 1989, Sua Santità ha accettato il premio in quanto rappresentante dei popoli oppressi ovunque e per tutti coloro che combattono per la libertà e lavorano per la pace nel mondo e per il popolo tibetano. Nella sua replica egli ha affermato: “Il premio rinforza la nostra convinzione che con la verità, il coraggio e la determinazione come nostre armi, il Tibet sarà liberato. La nostra lotta deve restare non-violenta e priva di odio”.
Sua Santità ha avuto anche un messaggio di incoraggiamento per il movimento degli studenti cinesi in lotta per la democrazia. “In Cina, il movimento popolare per la democrazia è stato represso con l’uso della forza bruta, nel giugno di quest’anno. Ma, non credo che queste dimostrazioni siano avvenute invano, perché lo spirito della libertà è stato riacceso tra il popolo cinese e la Cina non può sfuggire all’impatto di questo spirito di libertà che si diffonderà in numerose parti del mondo. I coraggiosi studenti e i loro sostenitori hanno mostrato alle autorità cinesi e al mondo il volto umano delle grandi nazioni”.
Un semplice monaco buddista.
Sua Santità spesso ha detto: “Io sono un semplice monaco buddista, né più, né meno”.
Sua Santità vive la vita di un monaco buddista, risiedendo in una piccola abitazione a Dharamsala si alza alle 4 del mattino per meditare, successivamente si occupa della programmazione dei suoi incontri concernenti le questioni amministrative, concede udienze private, impartisce insegnamenti religiosi e presenzia a cerimonie rituali. Conclude la sua giornata con ulteriori preghiere prima del riposo notturno. Nel dichiarare le sue più grandi fonti di ispirazione egli cita spesso i suoi versi preferiti che si trovano negli scritti di un famoso santo buddista dell’ottavo secolo, chiamato Shantideva: “Per quanto a lungo durerà lo spazio e per quanto a lungo resteranno delle creature viventi in esso, fino ad allora anch’io ci sarò per sconfiggere la sofferenza del mondo”.
Cari Amici siamo lieti di invitarvi al corso di: “Introduzione al buddhismo”
Durante i tre incontri di “Introduzione al buddhismo” vengono presentate
le basi dell’approccio buddhista.
Scienza della mente, filosofia, religione, il buddhismo è prima di tutto
una via per migliorare se stessi.
Nel toccare i temi fondamentali (le quattro nobili verità, i tre
addestramenti, l’ottuplice sentiero), saranno già proposti alcuni
strumenti pratici ed applicativi per migliorare la conoscenza di sé e
della propria mente.
Primo Incontro: lunedì 10 Settembre dalle 20,30 alle 22,00
Secondo Incontro: lunedì 17 Settembre dalle 20,30 alle 22,00
Terzo Incontro: lunedì 24 Settembre dalle 20,30 alle 22,00
Massimo Tommasi: praticante del buddhismo tibetano, esperto di
comunicazione, consulente ed insegnante, autore di libri sulle relazioni
umane. E’ referente del Centro Tara Cittamani per il dialogo
interreligioso ed in tale veste organizzatore di eventi ed incontri come
la “Tenda di Pace” o la “Meditazione interreligiosa”.
Cari Amici,
siamo lieti di invitarvi alla conferenza:
“Mere apparenze, come esistono i fenomeni secondo la scuola Gelug-pa”
con il Dott. Francesco Tormen.
La conferenza si dividerà in due serate: mercoledì 12 e mercoledì 19 Settembre alle ore 20,30
Presentazione a cura del Dott. Francesco Tormen
In questi due incontri presenterò i risultati della mia ricerca –svolta presso l’Università Monastica di Sera Jey durante il Dottorato di Ricerca – sulla posizione di Lama Tsongkhapa rispetto alla filosofia Madhyamaka.
Nel primo incontro esploreremo insieme alcuni dei principali ragionamenti adottati in questa tradizione per accertare la realtà ultima dei fenomeni, mettendo in luce le sottili ma significative differenze con cui essi sono applicati dalla scuola Svātantrika, da quella Prāsaṅgika,e da alcuni autori tibetani che secondo Lama Tsongkhapa sostengono posizioni nichilistiche.
Nel secondo incontro vedremo come questi diversi modi di svolgere l’analisi ultima conducono a prospettive differenti sulla realtà dei fenomeni. In particolare cercheremo di mettere a fuoco la differenza tra la visione Svātantrikae quella Prāsaṅgika. Infine su questa base proveremo a definire i contorni dell’esistenza dei fenomeni secondo quest’ultima scuola;in altre parole, cercheremo di comprendere il significato delle principali espressioni utilizzate in questo sistema filosofico, come la celebre affermazione secondo cui “tutti i fenomeni sono meramente designati dalla mente concettuale”.
Francesco Tormen
Dopo aver conseguito la Laurea in Filosofia presso l’Università di Padova, trascorre gli anni del suo Dottorato di Ricerca (ottenuto anch’esso a Padova) nell’ Università Monastica di Studi Buddhisti Tibetani a Sera Jey, in India, dove studia il pensiero buddhista e la lingua tibetana. Da allora collabora con vari centri in tutta Italia, lavorando come traduttore e interprete dei Lama tibetani che trasmettono il Dharma in occidente. Ciò che ispira il suo lavoro è il desiderio di rendere accessibili alla cultura contemporanea la profonda conoscenza della mente e le pratiche contemplative che provengono dall’universo buddhista. In quest’ottica,accanto alla filosofia, i suoi interessi si concentrano sulla meditazione, sul sogno lucido e su altri stati di coscienza affini, conosciuti e praticati da molte tradizioni ma per lo più ignorati in occidente. In parallelo all’impegno nella traduzione e nell’interpretariato, insegna la lingua tibetana classica presso il centro Tara Cittamani, conduce ritiri di meditazione e sogno lucido e insegna filosofia e sociologia all’Istituto di Medicina Globale, dove per diversi anni ha anche affiancato Bruno di Loreto Wûrmsnella conduzione del Laboratorio di Transpersonale e ha co-diretto varie attività di teatroterapia.
Cari Amici,
vi informiamo che torna a trovarci Mario Thanavaro, il seminario di meditazione avrà inizio sabato 15 Settembre alle ore 9,30.
Questo il programma del seminario dal titolo:
“Gli insegnamenti del Buddha per liberare la mente“
Sabato dalle ore 9,30 alle 18,00
Domenica dalle ore 9,00 alle 13,00
per iscrizioni ed informazioni scrivete a : info@taracittamani.it
le iscrizioni si aprono mercoledì 18 Luglio, termine ultimo per iscriversi è mercoledì 12 Settembre.
Sabato 15 vi preghiamo di arrivare alle ore 9,00 in modo da poter completare le funzioni di segreteria senza ritardare l’inizio del corso.
Presentazione del corso:
Il Buddha viene descritto come il Tathagata, colui che ha percorso per primo la via della liberazione:comprendendo il mondo intuitivamente grazie alla meditazione non è attaccato. Come ci ha insegnato il Buddha la pratica della meditazione è da millenni uno strumento efficacee diretto per trasformare la nostra vita e creare benessere per noi stessi e per gli altri. La meditazione, come anche confermato anche dalle più recenti scoperte scientifiche, se è praticata con regolarità, è uno strumento efficace per accrescere il nostro benessere psicofisico, ciò conferma quanto insegna la meditazione:” Semina un pensiero e raccoglierai un ‘azione, semina una azione e raccoglierai una abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino”.
Sulla base di 40 anni di esperienza meditativa sotto la guida dei più grandi Maestri di saggezza del nostro tempo, Mario Thanavaro, in modo comprensibile e approfondito, presenta la millenaria pratica della meditazione come uno strumento universale per ritrovare benessere e pace.
E’ un percorso attraverso il rilassamento, il respiro, l’ascolto, la meditazione, la condivisione.
Venire in abiti comodi e calzini puliti.Il seminario non necessita di conoscenze particolari né di precedenti esperienze di meditazione.
Quote corso:
70 euro per la sola giornata di sabato
50 euro per la giornata di domenica
100 euro per l’intero corso
Mario Thanavaro
Nato in Friuli nel 1955, inizia all’età di 22 anni un intenso periodo di formazione meditativa all’interno della tradizione dei Maestri della Foresta della scuola Theravada. Ordinato monaco buddhista nel 1979 in Inghilterra con il nome spirituale di Thanavaro, ha per 18 anni come maestro Achaan Sumedho. Come monaco itinerante visita la Svizzera, la Thailandia, la Birmania, l’Australia, gli Stati Uniti, l’India, il Nepal, lo Sri Lanka e Israele. La sua ricerca spirituale lo porta allo studio di altre tradizioni, incontra e riceve insegnamenti da altri Maestri che lo colpiranno profondamente. Dopo 12 anni di vita all’estero (Inghilterra e Nuova Zelanda) ove contribuisce alla fondazione e crescita di alcuni monasteri, nel 1990 ritorna in Italia e fonda il Santacittarama (Il Giardino del Cuore Sereno) il primo monastero Theravada nel nostro paese. Negli ultimi 40 anni ha incontrato e ricevuto preziosi insegnamenti da molti maestri tra i quali: S. S. il Dalai Lama, S. S. il Karmapa, il Ven. Kirti Tsenshab Rinpoche, Krishnamurti, Namkhai Norbu e il maestro mahayana Hsuan Hua.
Ha ricoperto la carica di presidente dell’Unione Buddista Italiana (UBI) e di Vicepresidente della Fondazione Maitreya. Dopo 18 anni di vita monastica decide di proseguire il suo cammino da laico. Attualmente è presidente dell’Associazione Amita Luce Infinita, che in diversi modi promuove la crescita psichica e spirituale. È autore delle opere “Non creare altra sofferenza”, “Verso la luce”, “Da cuore a cuore”, “Uno sguardo dall’arcobaleno” e “Meditiamo insieme” (Edizioni Ubaldini, Roma). Per Promolibri ha pubblicato “La via del Pellegrino”, “Perdonare per guarire” e “Dalla sofferenza alla gioia”. Con Venexia ha pubblicato “Spiritualità olistica – L’alba di un nuovo risveglio”. Per il Punto d’Incontro ha pubblicato “Meditare fa bene”. Per Psiche “Vivere il Buddhismo- con fede e coraggio”.