CORSO DI HATHA YOGA – Un cammino di consapevolezza
Presentazione:
Lo yoga è un’antica disciplina indiana che si avvale di pratiche specifiche quali le posture del corpo, la padronanza del respiro, la concentrazione e la meditazione per promuovere l’integrazione dei vari aspetti della persona: fisico, energetico, mentale e spirituale.
Il corso si propone di accompagnare il praticante all’esperienza autentica e diretta dello stare nel “qui ed ora”, attraverso l’ascolto del corpo e delle sue sensazioni, il contatto con il flusso del respiro e lo sviluppo di un’attenzione focalizzata.
L’esperienza del dimorare nel presente risveglierà la consapevolezza della propria unità originaria e della relazione profonda con l’intero universo, al di là di ogni apparente frammentazione e divisione.
Giorno e orari :
da giovedì 4 ottobre
dalle ore 18,30 alle 20,00
giovedì 13 settembre presentazione del corso
Costo :
45 euro al mese
120 euro a trimestre
Partecipanti:
max 16 – min.8
Insegnante:
Anna Maria Bilora – socio YANI – Associazione Nazionale Insegnanti Yoga.
Diplomata nel 2003 secondo il metodo “Yoga Ratna – Il Gioiello dello Yoga” – con Gabriella Cella Al Chamali.
Master nel 2005 in “Educatore Yoga per la Scuola” – Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna – Federazione Italiana Yoga – Yoga Educational.
Allieva di Boris Tatzky – Conservatoire du Yoga de l’Energie di Aix-en-Provence.
Frequenta il secondo anno della Scuola di Formazione AYCO – Viniyoga e Meditazione di consapevolezza.
Insegna yoga da 15 anni proponendo corsi sia per adulti che per bambini.
Cari amici,
vi segnaliamo gli appuntamenti con 9° modulo del corso Basic Program che avrà come soggetto “Terreni e sentieri del Mantra Segreto” :
Sabato 27 Ottobre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 28 Ottobre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 17 Novembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 18 Novembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 1 Dicembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 2 Dicembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Revisione con Gabriele Piana:
Sabato 15 Dicembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 16 Dicembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Corso a numero chiuso, per partecipare è obbligatorio l’iscrizione .
Si ricorda che la partecipazione a questo modulo è riservata esclusivamente a chi abbia preso una iniziazione di Mahanuttarayogatantra
Per info info@taracittamani.it
Maestro: Ghesce Dondup Tsering
Nato nel 1971 in una famiglia di contadini a Tawang nell´Arunachal Pradesh, una zona dell´Himalaya Indiana vicino al confine con il Tibet. Ha nove tra fratelli e sorelle. Ghesce Dondup Tsering era il figlio maschio più piccolo. A causa delle difficoltà economiche della famiglia egli non poteva frequentare la scuola. Lavorava come pastore, accudendo le mucche e le pecore dei suoi vicini. Ghesce Dondup Tsering aveva però il grande desiderio di studiare la filosofia buddhista e si sentiva ispirato quando vedeva i monaci. Per questo chiedeva ripetutamente ai genitori di poter studiare. Finalmente gli consentirono di frequentare uno zio monaco. Nel 1981, quando il Dalai Lama diede l’iniziazione di Kalachakra nell´Arunachal Pradesh, Ghesce Dondup Tsering incontrò molti monaci, che gli consigliarono di frequentare uno dei grandi monasteri del sud dell’India. All’età di quindici anni si trasferì al monastero di Sera Je assieme a un amico del suo stesso villaggio. Fu subito accettato nella classe di filosofia e si stabilì nella casa Drati-Kamtsen destinata ai monaci di provenienza di quella zona dell’Himalaya, sotto la guida di Lama Zopa Rinpoce.
Ghesce Dondup Tsering si sentiva molto fortunato perché poteva entrare nel grande monastero e realizzare il suo sogno di diventare monaco. Inizialmente la residenza al monastero fu molto dura, perché non aveva abbastanza da mangiare e le condizioni di vita non erano molto buone. Fortunatamente dopo tre anni una signora di Trieste iniziò a sponsorizzarlo. Questo gli permise di seguire un percorso di studi molto impegnativo che durò 16 anni, fino all’esame finale di Ghesce Lharampa nel 2002. Per completare gli studi frequentò per un anno il collegio tantrico Gyumed.
Dal 2004 al 2006 Ghesce Dondup Tsering è stato membro del comitato per la supervisione della costruzione del nuovo tempio per il Drati Kamtsen. Dal 2005 al 2008 ha insegnato filosofia buddhista ai giovani monaci e ha fatto parte del comitato per gli studi filosofici di Sera-je, che si occupa tra l’altro degli esami per gli studenti.
Nel 2009 Lama Zopa Rinpoce ha chiesto a Ghesce Dondup Tsering di diventare Lama residente presso il Centro Kushi Ling di Arco (Tn) e di insegnare anche in altri centri italiani. Egli ha accettato volentieri, ricordando la generosità del suo mecenate italiano. Il 14 aprile 2010 è arrivato in Italia e il 20 aprile ha dato i primi insegnamenti in Italia.
Da settembre 2014 ha accettato di insegnare il Basic Program presso il Centro Tara Cittamani di Padova.
Cari amici,
vi segnaliamo gli appuntamenti con 9° modulo del corso Basic Program che avrà come soggetto “Terreni e sentieri del Mantra Segreto” :
Sabato 27 Ottobre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 28 Ottobre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 17 Novembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 18 Novembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Sabato 1 Dicembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 2 Dicembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Revisione con Gabriele Piana:
Sabato 15 Dicembre Orario: 15:00 – 18:00
Domenica 16 Dicembre Orario: 10:00 -12:30 14:30-17:30
Corso a numero chiuso, per partecipare è obbligatorio l’iscrizione .
Si ricorda che la partecipazione a questo modulo è riservata esclusivamente a chi abbia preso una iniziazione di Mahanuttarayogatantra
Per info info@taracittamani.it
Maestro: Ghesce Dondup Tsering
Nato nel 1971 in una famiglia di contadini a Tawang nell´Arunachal Pradesh, una zona dell´Himalaya Indiana vicino al confine con il Tibet. Ha nove tra fratelli e sorelle. Ghesce Dondup Tsering era il figlio maschio più piccolo. A causa delle difficoltà economiche della famiglia egli non poteva frequentare la scuola. Lavorava come pastore, accudendo le mucche e le pecore dei suoi vicini. Ghesce Dondup Tsering aveva però il grande desiderio di studiare la filosofia buddhista e si sentiva ispirato quando vedeva i monaci. Per questo chiedeva ripetutamente ai genitori di poter studiare. Finalmente gli consentirono di frequentare uno zio monaco. Nel 1981, quando il Dalai Lama diede l’iniziazione di Kalachakra nell´Arunachal Pradesh, Ghesce Dondup Tsering incontrò molti monaci, che gli consigliarono di frequentare uno dei grandi monasteri del sud dell’India. All’età di quindici anni si trasferì al monastero di Sera Je assieme a un amico del suo stesso villaggio. Fu subito accettato nella classe di filosofia e si stabilì nella casa Drati-Kamtsen destinata ai monaci di provenienza di quella zona dell’Himalaya, sotto la guida di Lama Zopa Rinpoce.
Ghesce Dondup Tsering si sentiva molto fortunato perché poteva entrare nel grande monastero e realizzare il suo sogno di diventare monaco. Inizialmente la residenza al monastero fu molto dura, perché non aveva abbastanza da mangiare e le condizioni di vita non erano molto buone. Fortunatamente dopo tre anni una signora di Trieste iniziò a sponsorizzarlo. Questo gli permise di seguire un percorso di studi molto impegnativo che durò 16 anni, fino all’esame finale di Ghesce Lharampa nel 2002. Per completare gli studi frequentò per un anno il collegio tantrico Gyumed.
Dal 2004 al 2006 Ghesce Dondup Tsering è stato membro del comitato per la supervisione della costruzione del nuovo tempio per il Drati Kamtsen. Dal 2005 al 2008 ha insegnato filosofia buddhista ai giovani monaci e ha fatto parte del comitato per gli studi filosofici di Sera-je, che si occupa tra l’altro degli esami per gli studenti.
Nel 2009 Lama Zopa Rinpoce ha chiesto a Ghesce Dondup Tsering di diventare Lama residente presso il Centro Kushi Ling di Arco (Tn) e di insegnare anche in altri centri italiani. Egli ha accettato volentieri, ricordando la generosità del suo mecenate italiano. Il 14 aprile 2010 è arrivato in Italia e il 20 aprile ha dato i primi insegnamenti in Italia.
Da settembre 2014 ha accettato di insegnare il Basic Program presso il Centro Tara Cittamani di Padova.
Cari Amici,
siamo lieti di annunciarvi che torna a trovarci il Ven. Ghesce Thubten Sherab.
ESSERE UN BUDDHISTA: ISTRUZIONI PER L’USO
Tre incontri aperti a tutti, con un linguaggio semplice e diretto il Ven. Ghesce Thubten Sherab darà indicazioni su cosa vuol dire essere buddhisti nel mondo d’oggi.
Questo il Programma:
Martedì 4 Dicembre 20:30-22:00
Mercoledì 5 Dicembre 20:30-22:00
Venerdì 7 Dicembre 20:30-22:00
Ven. Ghesce Thubten Sherab_Sono nato nel 1967 in un piccolo villaggio di circa duecento abitanti, nella provincia di Manang, che si trova nell’ovest del Nepal. Poiché i miei genitori avevano cinque figli, desideravano che almeno uno o due di loro entrassero in monastero: è un onore e un modo di accumulare merito per la famiglia. I miei genitori furono in disaccordo su chi dovesse entrare in monastero, io o il mio fratello più giovane, e alla fine decisero per quest’ultimo.
Lo portarono al Monastero di Kopan, ma Lama Yeshe lo rifiutò, dicendo che era troppo giovane (nonostante avesse accettato altri della stessa età). Suppongo che in questa vita egli non avesse il karma di essere monaco. Allora i miei genitori portarono me da Lama Yeshe, che mi accettò. Così io ebbi il karma.
A quell’epoca non ero contrario a diventare monaco, ma allo stesso tempo non era una mia decisione. Più o meno era come quando andai a scuola. A circa diciotto anni, come un normale teenager, ebbi molti disagi, non sapendo se per me fosse meglio continuare o restituire l’ordinazione. Ma in seguito, poco prima di andare a Sera, decisi fermamente che essere per sempre un monaco era il modo in cui avrei trascorso la mia vita. Forse tutto questo accadde quando diventai, nella mia mente, un monaco completamente ordinato. Stavo camminando, allora, con uno dei miei insegnanti, il compianto Geshe Jampa, da Kathmandu a Kopan. Mi diceva che gli abitanti della provincia di Manang erano estremamente devoti, ma sembravano privi di comprensione del Dharma. Mi disse che sarebbe stato bene se avessi potuto aiutarli a capire di più.
Questo discorso ebbe un grande impatto su di me e mi nacque il desiderio di andare a Sera e studiare in profondità.
Inoltre, ebbi l’opportunità di incontrare Geshe eccellenti come Geshe Jampa Gyatso e Geshe Doga, che vennero a insegnare a Kopan, oltre al compianto Geshe Jampa e, naturalmente, Lama Yeshe e Lama Zopa Rinpoche, Lama Lhundrup e Geshe Lama Konchog. Tutti questi maestri mi ispirarono davvero a studiare. Ebbi un gran rispetto per loro; erano un esempio, per me, come Michael Jackson lo era per i teenager di quel periodo.
Studiai nel Monastero di Sera Je per il livello di Geshe, dal 1987 al 2000. Adesso sono felice di aver preso quella decisione e sono grato ai miei maestri per la loro guida. Provo gratitudine per i miei genitori, specialmente per non avermi sostenuto nel difficile periodo in cui volevo restituire l’ordinazione.
Ciò che mi ha influenzato grandemente, in quel periodo e da allora, è stato trascorrere il tempo vicino ai miei maestri e osservare come praticano e come si comportano nella vita quotidiana. Un esempio che la maggior parte dei lettori di Mandala Dopo aver completato i miei studi di Geshe, andai al Gyume Tantric College per un anno e in seguito fui inviato negli Stati Uniti ad aiutare l’FPMT International Office, ad insegnare al gruppo di studio, al centro in Taos (New Messico) e anche a Santa Fe. Rimasi negli U.S.A per due anni e mezzo e poi tornai nel Nepal. Ero stato bene negli U.S.A e in parte non ero sicuro di voler tornare nel Nepal. Alla fine decisi di tornare altrimenti, pensai: “ Se non vado adesso, resterò bloccato qui per sempre”. Il mio ruolo nel Monastero di Kopan è quello di direttore. Ciò comporta più responsabilità rispetto ai direttori precedenti perché il ruolo si è molto ampliato. Complessivamente, sono responsabile dell’educazione, della supervisione e dei principi di tre aree di Kopan: la scuola, la formazione nel dibattito e la formazione nel tantra. Il ruolo di un Geshe nella società tibetana è insegnare il Dharma e condividere la propria conoscenza nei monasteri, nelle scuole e in mezzo ai laici, ma penso che, sfortunatamente, questo non accade a sufficienza né dalla parte dei Geshe né dalla parte dei laici. I tibetani laici non sono come gli occidentali, che vogliono imparare il Dharma in profondità: sono meramente soddisfatti nel fare le kora (circoambulazioni), intonare preghiere, fare offerte, ecc. Si spera che la generazione più giovane dei tibetani vorrà imparare il Dharma più profondamente. Da parte dei Geshe, forse dobbiamo dare di più in termine di tempo ai tibetani laici, specialmente dove non c’è molto reddito, tra i poveri, in luoghi come la Mongolia, il Nepal e parte dell’India. Penso anche che non possiamo dare per scontato che la gente dovrebbe rispettarci perché siamo Geshe. Per ricevere rispetto dalla gente a livello internazionale, dobbiamo lavorare sodo con la nostra pratica e le nostre qualità, invece di avere la mera etichetta di ‘Geshe’. E’ sicuro che dobbiamo pensare in modo più ampio ai modi di beneficiare più persone, che siano buddhiste o no. La mia opinione è che non ha importanza se una persona segue il modo tradizionale di pratica né se è buddhista o no. Possiamo condividere con loro così tanti aspetti positivi del Dharma! Abbiamo un sincero bisogno di rispettare tutto delle tradizioni religiose, non con la bocca, ma con il cuore. Abbiamo Sua Santità il Dalai Lama come esempio nel trattare con rispetto le altre religioni. Abbiamo anche bisogno di capire la cultura e la psicologia occidentali in modo che, noi Geshe, si possa essere più efficaci e portare più beneficio. Come Geshe, tuttavia, non dovremmo prenderci troppe libertà nel cambiare il modo tradizionale del Dharma nell’affrontare le cose, solo perché non è adatto al modo degli occidentali o perché non piace loro. Non dobbiamo pensare a risultati immediati ma a un beneficio a lungo termine. Per i principianti nel Dharma, la cosa più importante è cercare di integrare lo studio con la pratica. Potete vedere come chi è preso soltanto dallo studio, che è solo intellettuale, in tal caso diventi molto arido nel cuore. Queste persone conoscono le cose come un computer, sanno tutto, ma niente tocca il loro cuore. Questo tipo di individui diventa molto arrogante e tende a guardare dall’alto in basso le altre persone con minori conoscenze. Esistono anche casi in cui qualcuno non studia, pensando che tutto ciò che ha bisogno di fare sia la pratica. Ma come si può praticare se non si studia? Senza studiare, inoltre, un insegnante sbagliato può indurre in errore facilmente, approfittarsi degli studenti e sfruttarli. Voglio precisare che questa è la mia opinione personale e non implica critiche verso nessuno. Per concludere, la mia richiesta agli studenti è di integrare studio e pratica, come hanno sempre consigliato Sua Santità il Dalai Lama e Lama Zopa Rinpoche. Intervista e trascrizione di Frank Brocks, Monastero di Kopan, 10 feb. 2007. Dalla rivista Mandala, aprile/maggio 2007 L’insegnamento è a offerta libera. Per info info@taracittamani.it
Cari Amici,
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ESSERE UN BUDDHISTA: ISTRUZIONI PER L’USO
Tre incontri aperti a tutti, con un linguaggio semplice e diretto il Ven. Ghesce Thubten Sherab darà indicazioni su cosa vuol dire essere buddhisti nel mondo d’oggi.
Questo il Programma:
Martedì 4 Dicembre 20:30-22:00
Mercoledì 5 Dicembre 20:30-22:00
Venerdì 7 Dicembre 20:30-22:00
Ven. Ghesce Thubten Sherab_Sono nato nel 1967 in un piccolo villaggio di circa duecento abitanti, nella provincia di Manang, che si trova nell’ovest del Nepal. Poiché i miei genitori avevano cinque figli, desideravano che almeno uno o due di loro entrassero in monastero: è un onore e un modo di accumulare merito per la famiglia. I miei genitori furono in disaccordo su chi dovesse entrare in monastero, io o il mio fratello più giovane, e alla fine decisero per quest’ultimo.
Lo portarono al Monastero di Kopan, ma Lama Yeshe lo rifiutò, dicendo che era troppo giovane (nonostante avesse accettato altri della stessa età). Suppongo che in questa vita egli non avesse il karma di essere monaco. Allora i miei genitori portarono me da Lama Yeshe, che mi accettò. Così io ebbi il karma.
A quell’epoca non ero contrario a diventare monaco, ma allo stesso tempo non era una mia decisione. Più o meno era come quando andai a scuola. A circa diciotto anni, come un normale teenager, ebbi molti disagi, non sapendo se per me fosse meglio continuare o restituire l’ordinazione. Ma in seguito, poco prima di andare a Sera, decisi fermamente che essere per sempre un monaco era il modo in cui avrei trascorso la mia vita. Forse tutto questo accadde quando diventai, nella mia mente, un monaco completamente ordinato. Stavo camminando, allora, con uno dei miei insegnanti, il compianto Geshe Jampa, da Kathmandu a Kopan. Mi diceva che gli abitanti della provincia di Manang erano estremamente devoti, ma sembravano privi di comprensione del Dharma. Mi disse che sarebbe stato bene se avessi potuto aiutarli a capire di più.
Questo discorso ebbe un grande impatto su di me e mi nacque il desiderio di andare a Sera e studiare in profondità.
Inoltre, ebbi l’opportunità di incontrare Geshe eccellenti come Geshe Jampa Gyatso e Geshe Doga, che vennero a insegnare a Kopan, oltre al compianto Geshe Jampa e, naturalmente, Lama Yeshe e Lama Zopa Rinpoche, Lama Lhundrup e Geshe Lama Konchog. Tutti questi maestri mi ispirarono davvero a studiare. Ebbi un gran rispetto per loro; erano un esempio, per me, come Michael Jackson lo era per i teenager di quel periodo.
Studiai nel Monastero di Sera Je per il livello di Geshe, dal 1987 al 2000. Adesso sono felice di aver preso quella decisione e sono grato ai miei maestri per la loro guida. Provo gratitudine per i miei genitori, specialmente per non avermi sostenuto nel difficile periodo in cui volevo restituire l’ordinazione.
Ciò che mi ha influenzato grandemente, in quel periodo e da allora, è stato trascorrere il tempo vicino ai miei maestri e osservare come praticano e come si comportano nella vita quotidiana. Un esempio che la maggior parte dei lettori di Mandala Dopo aver completato i miei studi di Geshe, andai al Gyume Tantric College per un anno e in seguito fui inviato negli Stati Uniti ad aiutare l’FPMT International Office, ad insegnare al gruppo di studio, al centro in Taos (New Messico) e anche a Santa Fe. Rimasi negli U.S.A per due anni e mezzo e poi tornai nel Nepal. Ero stato bene negli U.S.A e in parte non ero sicuro di voler tornare nel Nepal. Alla fine decisi di tornare altrimenti, pensai: “ Se non vado adesso, resterò bloccato qui per sempre”. Il mio ruolo nel Monastero di Kopan è quello di direttore. Ciò comporta più responsabilità rispetto ai direttori precedenti perché il ruolo si è molto ampliato. Complessivamente, sono responsabile dell’educazione, della supervisione e dei principi di tre aree di Kopan: la scuola, la formazione nel dibattito e la formazione nel tantra. Il ruolo di un Geshe nella società tibetana è insegnare il Dharma e condividere la propria conoscenza nei monasteri, nelle scuole e in mezzo ai laici, ma penso che, sfortunatamente, questo non accade a sufficienza né dalla parte dei Geshe né dalla parte dei laici. I tibetani laici non sono come gli occidentali, che vogliono imparare il Dharma in profondità: sono meramente soddisfatti nel fare le kora (circoambulazioni), intonare preghiere, fare offerte, ecc. Si spera che la generazione più giovane dei tibetani vorrà imparare il Dharma più profondamente. Da parte dei Geshe, forse dobbiamo dare di più in termine di tempo ai tibetani laici, specialmente dove non c’è molto reddito, tra i poveri, in luoghi come la Mongolia, il Nepal e parte dell’India. Penso anche che non possiamo dare per scontato che la gente dovrebbe rispettarci perché siamo Geshe. Per ricevere rispetto dalla gente a livello internazionale, dobbiamo lavorare sodo con la nostra pratica e le nostre qualità, invece di avere la mera etichetta di ‘Geshe’. E’ sicuro che dobbiamo pensare in modo più ampio ai modi di beneficiare più persone, che siano buddhiste o no. La mia opinione è che non ha importanza se una persona segue il modo tradizionale di pratica né se è buddhista o no. Possiamo condividere con loro così tanti aspetti positivi del Dharma! Abbiamo un sincero bisogno di rispettare tutto delle tradizioni religiose, non con la bocca, ma con il cuore. Abbiamo Sua Santità il Dalai Lama come esempio nel trattare con rispetto le altre religioni. Abbiamo anche bisogno di capire la cultura e la psicologia occidentali in modo che, noi Geshe, si possa essere più efficaci e portare più beneficio. Come Geshe, tuttavia, non dovremmo prenderci troppe libertà nel cambiare il modo tradizionale del Dharma nell’affrontare le cose, solo perché non è adatto al modo degli occidentali o perché non piace loro. Non dobbiamo pensare a risultati immediati ma a un beneficio a lungo termine. Per i principianti nel Dharma, la cosa più importante è cercare di integrare lo studio con la pratica. Potete vedere come chi è preso soltanto dallo studio, che è solo intellettuale, in tal caso diventi molto arido nel cuore. Queste persone conoscono le cose come un computer, sanno tutto, ma niente tocca il loro cuore. Questo tipo di individui diventa molto arrogante e tende a guardare dall’alto in basso le altre persone con minori conoscenze. Esistono anche casi in cui qualcuno non studia, pensando che tutto ciò che ha bisogno di fare sia la pratica. Ma come si può praticare se non si studia? Senza studiare, inoltre, un insegnante sbagliato può indurre in errore facilmente, approfittarsi degli studenti e sfruttarli. Voglio precisare che questa è la mia opinione personale e non implica critiche verso nessuno. Per concludere, la mia richiesta agli studenti è di integrare studio e pratica, come hanno sempre consigliato Sua Santità il Dalai Lama e Lama Zopa Rinpoche. Intervista e trascrizione di Frank Brocks, Monastero di Kopan, 10 feb. 2007. Dalla rivista Mandala, aprile/maggio 2007 L’insegnamento è a offerta libera. Per info info@taracittamani.it
CORSO DI HATHA YOGA – Un cammino di consapevolezza
Presentazione:
Lo yoga è un’antica disciplina indiana che si avvale di pratiche specifiche quali le posture del corpo, la padronanza del respiro, la concentrazione e la meditazione per promuovere l’integrazione dei vari aspetti della persona: fisico, energetico, mentale e spirituale.
Il corso si propone di accompagnare il praticante all’esperienza autentica e diretta dello stare nel “qui ed ora”, attraverso l’ascolto del corpo e delle sue sensazioni, il contatto con il flusso del respiro e lo sviluppo di un’attenzione focalizzata.
L’esperienza del dimorare nel presente risveglierà la consapevolezza della propria unità originaria e della relazione profonda con l’intero universo, al di là di ogni apparente frammentazione e divisione.
Giorno e orari :
da giovedì 4 ottobre
dalle ore 18,30 alle 20,00
giovedì 13 settembre presentazione del corso
Costo :
45 euro al mese
120 euro a trimestre
Partecipanti:
max 16 – min.8
Insegnante:
Anna Maria Bilora – socio YANI – Associazione Nazionale Insegnanti Yoga.
Diplomata nel 2003 secondo il metodo “Yoga Ratna – Il Gioiello dello Yoga” – con Gabriella Cella Al Chamali.
Master nel 2005 in “Educatore Yoga per la Scuola” – Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna – Federazione Italiana Yoga – Yoga Educational.
Allieva di Boris Tatzky – Conservatoire du Yoga de l’Energie di Aix-en-Provence.
Frequenta il secondo anno della Scuola di Formazione AYCO – Viniyoga e Meditazione di consapevolezza.
Insegna yoga da 15 anni proponendo corsi sia per adulti che per bambini.